Inauguro la rubrica #inprimisviaggio con la più recente gitarella fuori porta che ho fatto. Era da parecchio tempo che volevo andare a visitare questo parco, mi avevano incuriosita tutte le varie foto che avevo visto sui profili social delle persone che andavano a visitarlo. Così, una domenica di settembre in cui ero molto triste perché mi sono arrabbiata per questioni universitarie, il mio ragazzo Daniel, per me Corazon <3, mi ha regalato questa gita fuori porta.
Vediamo un po’ di storia.
Il parco dei Mostri di Bomarzo fu ideato dall’architetto Pirro Ligorio su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, allo scopo di “sol per sfogare il core” rotto perché purtroppo era venuta a mancare la moglie Giulia Farnese.
In realtà, non si conosce l’originario scopo con cui il parco è stato costruito: nel corso del tempo sono state formulate numerose ipotesi che vedrebbero questo parco come un “percorso iniziatico”. Quello che è certo è che Vicino Orsini volle semplicemente dotarsi di un luogo incantato per il piacere altrui e/o personale.

Il parco è molto particolare, ci sono molte iscrizioni sui monumenti che stupiscono e allo stesso tempo confondono i visitatori. Tanti scienziati storici e filologi hanno fatto parecchi tentativi di spiegare il labirinto di simboli, e hanno trovato temi antichi e motivi della letteratura rinascimentale, per esempio, secondo questi studi, ci sarebbero dei richiami al Canzoniere di Francesco Petrarca, all’Orlando furioso di Ludovico Ariosto e ai poemi Amadigi e Floridante di Bernardo Tasso. Ma l’interpretazione, alla fine, è libera perché sono rimasti talmente tanti misteri che uno schema interpretativo universale non è possibile trovarlo. Nel 1585, dopo la morte dell’ultimo principe Orsini, il parco fu abbandonato e nella seconda metà del Novecento fu restaurato dalla coppia Giancarlo e Tina Severi Bettini, i quali sono sepolti nel tempietto interno al parco, che forse è anche il sepolcro di Giulia Farnese. I misteri, come si è capito sono una delle caratteristiche principali del parco.

Ma dove è il parco dei Mostri di Bomarzo?
Il parco si trova in prossimità, ovviamente, nella località di Bomarzo in provincia di Viterbo.

Come si raggiunge il parco?
Sul loro sito http://www.bomarzo.net/index.html ci sono tutte le diverse indicazioni su come arrivarci. Si può usare l’autostrada del Sole A1 utilizzando le uscite di Orte da sud e Attigliano sia da nord che da sud per poi seguire le indicazioni locali.
Comunque si può provare ad usare anche il treno da Roma scendendo alla stazione di:
– Orte Scalo per poi prendere l’autobus in direzione Bomarzo
– Viterbo per poi prendere l’autobus in direzione Bomarzo
Dice anche che per gli orari che subiscono modifiche tra estate ed inverno, bisogna consultare direttamente il sito di Trenitalia e del Cotral (autobus locali).
Io consiglio vivamente di andare in macchina se è possibile, #inprimis perché è molto più comodo e non si è soggetti ad orari da rispettare e poi perché il parco si trova in strade un po’ internate e secondo me i mezzi pubblici non arrivano proprio in prossimità dell’ingresso che è segnalato come mostra la foto .

Quindi se riuscite ad organizzarvi, è meglio andare in macchina ?

Parliamo un po’ del parco adesso.
Il Parco si estende su una superficie di circa 3 ettari, in una foresta di conifere e latifoglie. Al suo interno, come attrazioni principali, si trovano un gran numero di sculture di varia grandezza ritraenti animali mitologici, ma anche edifici che hanno stili e regole prospettiche differenti allo scopo di confondere il visitatore che le osserva in quel momento. La seconda caratteristica del parco è la confusione. Non intesa come presenza di un gran numero di persone, perché viste le dimensioni del parco i visitatori sono distribuiti più o meno in modo equo. La confusione è dovuta sia alla grandezza delle statue e sia dalla mappa che viene consegnata alla cassa (ve la metto in foto).

 

La mappa è un po’ dispersiva, perché da un lato capita di non riuscire ad orientarsi per riconoscere i diversi punti indicati, dall’altro però rende più “avventurosa” la visita perché bisogna fare squadra per riuscire a trovare tutti i punti. Se andate con bambini e ragazzi questo è un vantaggio.
C’è da dire che l’attuale disposizione delle attrazioni nel Parco non è, salvo alcuni casi documentati, quello originario, ma risale alla seconda metà del XX secolo, quando la famiglia Bettini lo rilevò e lo rimise in uso.
Dal punto di vista strutturale, ho letto che le sculture sono state realizzate in basalto, materiale disponibile in quantità massicce in loco; molte attrazioni sono contrassegnate da iscrizioni enigmatiche e misteriose, sopravvissute purtroppo in piccola parte.

Di seguito vi riporto delle foto che ho scattato io durante la mia visita al Sacro Bosco di Bomarzo.

Vediamo un po’ di informazioni generali:
Il parco dei Mostri di Bomarzo è, in genere, aperto tutto l’anno con orario continuato dalle:
– 08.30 – 19.00 dal 01 Aprile al 31 Ottobre
– 08.30 al tramonto dal 01 Novembre al 31 Marzo
Il parco non è aperto di notte.
L’ingresso è a pagamento con le seguenti tariffe:
– Adulto o bambini oltre 13 anni –>Euro 10,00
– Bambini fino a 4 anni –>gratis
– Bambini da 4 a 13 anni –> Euro 8,00

Ci sono ovviamente gli sconti comitiva:
– per un gruppo di 30 persone, ogni persona paga 8 euro e hanno un accompagnatore gratis
– per le scuole Euro 6,00 per studenti ed insegnanti, genitori Euro 8,00, un accompagnatore gratis ogni 15 studenti ed inoltre è necessaria la lettera di presentazione della scuola con la lista degli alunni.
Se siete interessati consultate il sito oppure telefonate direttamente la biglietteria per avere tutte le informazioni necessarie sui gruppi.

Detto ciò, io vi consiglio di andare a visitare il parco dei mostri. È un bel parco, spazioso, curato ed è possibile anche rimanere lì per pranzo. Si può mangiare in un ristorante self-service oppure portare nel proprio zaino dei panini che possono essere consumati nell’apposita zona ristoro fuori dal parco.
Noi per il pranzo ci siamo spostati a Viterbo, in un ristorante al centro della città.
Io mi sono molto divertita, ho scattato delle bellissime foto e lo stra-consiglio a tutti.

A presto

Serafina